Josè Wilker nasce a
Juazeiro do Norte il 20 agosto 1946. Inizia la sua vita artistica
negli anni '60 nel Movimento Popular de Coltura del Partito Comunista
Brasiliano, dove studiò teatro, diresse vari spettacoli per la
regione sertaneja e realizzò documentari sulla cultura popolare, nel
1964 il lavoro della MPC fu interrotto dai militari. Nel 1967, Josè
si trasferisce a Rio de Janeiro per studiare sociologia ma abbandonò
presto la facoltà per dedicarsi completamente al teatro. Vinse vari
premi e con l'opera O Arquiteto e O Imperador da Assíria
ricevette il Premio Molière
come migliore attore nel 1970. Nel 1971 debutta il televisione con la
telenovela Bandeira 2.
Nel 1975 arriva il primo ruolo da protagonista in Gabriela dove
interpreta Mundinho Falcao, eroe positivo del romanzo di Jorge Amado.
Questa opera ritornerà nella sua carriera con il remake del 2012
dove incarna il brutale Colonnello Jesuino e faranno storia le sue
esclamazioni come: “Eu vou l-he usar!”
(Voglio usarti!), “Nao me fale dos meus cornos”
(Non parlarmi delle mie corna), “Corno manso nao”
(Cornuto tranquillo mai!)
Gli
anni '70 oltre che alla televisione e al teatro consacrarono Wilker
come attore sul grande schermo con ruoli importanti in Xica da
Silva (1976), Donna Flor e i suoi due mariti (1976) in cui
interpreta il protagonista Vadinho accanto a Sonia Braga e a Mauro
Mendoça, Bye Bye Brasil (1979). Nel 1978 fece un cammeo nel
film italiano Professor Kranz tedesco di Germania di Luciano Salce
dove faceva da spalla a Paolo Villaggio. Lavorò a Hollywood dove
attuò nella pellicola Mato Grosso (1992).
Wilker
ha incarnato una serie di personaggi che lasciarono il segno nella
teledrammaturgia Globo: da Rodrigo di Anjo Mau (1976) a
Osvaldo di Brillante (1981). Ma il personaggio più importante è
Roque Santeiro (1985) di Aguinaldo Silva che lo consacrò come
l'attore più famoso del Brasile. Nel 2004 un altro personaggio di
Silva, Giovanni Improtta di Senhora do Destino, ebbe enorme
successo tanto che il personaggio venne trasporto al cinema con la
regia dello stesso Wilker nel 2013.
Molte
le miniserie a cui l'attore prese parte: Anos
Rebeldes
(1992), A Muralha
(2000), nel 2006 è protagonista di JK
dove
interpreta il presidente Juscelino Kubitschek e Amazônia,
de Galvez a Chico
Mendes (2007).
Wilker diresse alcune importanti novelas come Louco
Amor
(1983) di Gilberto Braga e Transas
e Caretas
(1984) di Lauro Cesar Muniz. Per anni ha condotto il programma di
telecronaca alla Cerimonia degli Oscar. Tra il 2003 e il 2008 è
stato direttore e presidente di Riofilm, casa produttrice
cinematografica di Rio de Janeiro.
Nel 2014 interpreta il suo ultimo
ruolo in Amor a Vida. Il 5 aprile 2014 muore improvvisamente a
causa di un infarto. Pochi giorni prima della morte improvvisa aveva
donato il suo sterminato archivio personale di pellicole a Rede
Globo.
Josè Wilker ha due figlie:
Mariana frutto del matrimonio con l'attrice Renée de Vielmond (Atto
d'Amore) e Isabel con l'attrice Monica Torres (Ciranda de Pedra).
Una
telenovela che è ancora possibile vedere in Italia con Wilker è
Final Feliz conosciuta come Happy End, il protagonista
non è il classico mocinho
tutto buoni sentimenti e tormenti amorosi, ma una simpatica canaglia
di nome Rodrigo, che avrà una relazione turbolenta con la cugina
Debora (Natalia Do Vale), morti simulate, omicidi e tante risate
fanno da sfondo al nucleo principale.
Rodrigo
è cinico, ironico, irriverente e seduttore, Josè Wilker fa
splendere questo personaggio con la sua recitazione brillante che
spazia dal registro comico a quello drammatico. Una caratteristica
che lo ha sempre accompagnato in tutta la sua carriera anche nei
personaggi più oscuri troviamo la nota divertente e viceversa nei
ruoli più comici troviamo un sottofondo di malinconia. Wilker
racchiude nella sua arte le sfumature del Brasile: dalla gioia di
vivere alla tristezza, dall'ironia pungente del carioca alla
caparbietà del nordestino, dal samba di roda al jazz. Rimarrà per
sempre lo spirito di Vadinho, il sorriso di Rodrigo e la battuta
tagliente di Jesuino.
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